La città “intelligente” del futuro

Arrivano i primi servizi di assistenza alla guida resi possibili dalle auto che dialogano con le infrastrutture: le Audi segnaleranno in anticipo se il semaforo sta per diventare rosso e quanto manca al verde. E questo è solo un esempio tra i tanti allo studio di centri di ricerca, case automobilistiche e società hi-tech, che uniscono i loro sforzi: dai parcheggi che avvisano le vetture I vantaggi? Strade più sicure per chi guida e chi va a piedi, riduzione dei consumi, traffi o più scorrevole. Tutti questi servizi, frutto della condivisione di dati provenienti dai sensori di auto connesse (tramite le infrastrutture) al web, o con altri veicoli, sono passaggi obbligati per l’ecosistema della guida autonoma. Ne farà parte anche l’uomo, che ha un nuovo sensore sempre in tasca: lo smartphone. In futuro, il suo schermo riceverà avvisi dalle auto vicine.

SEMAFORI INTELLIGENTI – La tecnologia Audi Traffic Light Information System, una sperimentazione partita in alcune città degli Usa, promette di aumentare la sicurezza e diminuire consumi e stress. Richiede una rete di semafori che siano in grado di “dialogare” via web o via radio con i veicoli. Sarà sfruttabile anche per la guida autonoma. Lo schermo integrato nel cruscotto delle nuove Audi mostra non soltanto il colore del semaforo al quale ci si sta avvicinando, ma indica anche quanti secondi mancano al passaggio dal rosso al verde o viceversa.

ELETTRICHE IN RETE – Con il dialogo tra auto e infrastrutture, ecologia e risparmio vanno a braccetto. La Nissan sta sviluppando insieme all’Enel una rete elettrica “intelligente” in grado di caricare l’auto solo quando la tariffa è conveniente e, quando non si usa la vettura, “rivendere” l’energia delle batterie ai gestori che ne hanno bisogno. In un futuro fatto di soli veicoli “a pile”, l’integrazione tra rete e mezzo di trasporto andrebbe a configurarsi come una sorta di “centrale elettrica virtuale”.

CARTELLI PARLANTI – Una società italiana con esperienza nei sistemi di trasporto intelligenti, la Aitek, sta studiando dei veri e propri cartelli stradali “parlanti”: sono dotati di una piccola scheda con integrato un microchip dal costo di un centinaio di euro ciascuno. Questa segnaletica “smart” potrà quindi trasmettere senza fili direttamente alle auto informazioni sul traffico, limiti di velocità e altro ancora.

INCROCI “SMART” – Bosch, Deutsche Telekom e Nokia stanno studiando reti di dati locali basate sulla prossima piattaforma mobile superveloce (5G) che consentano di “far parlare” le auto vicineper fornire assistenza al guidatore. Segnalando, per esempio, a un veicolo in arrivo la necessità di rallentare, o indicando la presenza di altre vetture in un incrocio “cieco”. La stessa Bosch lavora con la Mercedes a un progetto-pilota dove le auto sono avvertite della presenza di posti liberi direttamente dai parcheggi e, al tempo stesso, “rimettono in rete” le scansioni delle vie percorse in città segnalando la posizione dei posti liberi alle altre auto. Il servizio Park Now della BMW consente di prenotare e pagare i posti liberi con una app, mentre la Siemens sta sperimentando sensori e radar, installati su pali e lampioni, in grado di rilevare i posti liberi.

PEDONE AVVISATO – Che funzionino attraverso sensori “annegati” nelle strisce pedonali o con radar e telecamere in grado di rilevare la presenza delle persone, i sistemi di allerta che mettono in contatto pedoni e auto possono salvare molte vite umane. La Honda lavora a una tecnologia a onde radio che avvisa l’automobilista e il pedone del loro reciproco avvicinarsi: il primo visualizza le informazioni sullo schermo di bordo, il secondo su quello del suo telefonino. In questa direzione lavora anche la specialista in microchip Qualcomm.